Marco e la sua Stella.


Stella piange. Stella ride. Stella confessa a Marco che non vuole bambini. La mattina in piedi, stanca, si infila gli stivali di pelle finta e corre a lavoro, senza mangiar nulla. Lui dorme. Dorme e la sua vita bruciata gli fa da coperta. È un fantasista Marco..riesce ad arrivare a fine giornata solo con giocate che contano. Come quelle squadre di pallone che subiscono per 60 70 minuti e poi, con un bagliore fulmineo, il passaggio del numero 10 piazza l'attaccante davanti la porta, taglia in due la difesa e poi chi vuole Cristo che se lo preghi. 1-0 e palla al centro. Viveva così Marco, senza tanti rimpianti. Cercava il colpaccio che tirava avanti le mattine..che in realtà erano pomeriggi. Sperare nella parola 'futuro' da non leggere come 'precariato' e in un pacchetto da venti per terra, che differenza fa?
Non fanno nemmeno più l'amore Stella e Marco. A lui piacciono i film mentali improponibili e gli va duro solo se Stella gioca di prestigio come una maga delle favole. Ma non ha più voglia di scherzare, né giocare quando torna a casa stanca. Si siede accende il televisore, disinnescata, e c'è solo il Varietà o la replica del telegiornale. Intanto mette l'acqua per il riso in scatola. Il Presidente dice che l'Italia è il paese più libero del Mondo. Lo ripete. Vuole che Stella lo impari come Il 5 maggio e tanto che le costa: “meglio degli straordinari non pagati” - ripete francamente.
Con il sottofondo televisivo la lavatrice inizia il programma di centrifuga. Dentro rotolano sconnessi un jeans, tre calzini spaiati ed un paio di mutande scure:
serviranno per domani” - disse.

Commenti

  1. Un post pieno di realtà. L'ho vissuta con te.

    RispondiElimina
  2. Ti ringrazio per essere passato, mi fa piacere.

    RispondiElimina
  3. E' la fine di ogni rapporto. Ognuno vive insieme e da solo. Tutta la vita.

    RispondiElimina
  4. Forse è solo un rapporto in difficoltà, dove subentrano noia e abitudine. Sta a noi evitarlo.

    Un abbraccione

    RispondiElimina
  5. La solitudine fa paura , ci si illude di sentirsi meno soli in due e forse quest'illusione in qualche modo è curativa ,è meglio di niente ... ci fa tirare avanti, dentro questa scatola sociale vuota e tetra , priva di umanità , di tenerezza ...di giustizia , di bellezza. Ciao Guì ! Stefy G.

    RispondiElimina
  6. nemmeno la lavatrice sperimenta la pienezza

    RispondiElimina
  7. Non può. Ma per lei basta un idraulico e tutto passa.

    RispondiElimina
  8. vale, si appunto nemmeno la lavatrice...solo la follia ci salverà dalla mediocrità..

    RispondiElimina
  9. "Nulla può diventare così insignificante come qualsiasi cosa se ti ci svegli di fianco tutte le mattine della tua vita."

    RispondiElimina
  10. Forse. Io ho sempre pensato che in fin dei conti il mio rapporto ideale è poter uscire dal cinema mano nella mano con una persona dopo aver guardato film sperimentali o giapponesi, per dire. E non sono le luci natalizie che mi mettono amarezza, né le colonne sonore del centro. Inutili. È che magari ho sempre sperato in qualcosa di poco più che niente.
    Quando ho provato ho sempre fallito.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari