(Stream of consciousness VIII) Per andare dove?

Questo piccolo deserto tiepido, verde ma anche baciato dalla neve in alti picchi. Grandi solitudini. Elettrificazioni zero. Autonomia politica zero. Lungo stivale marziale di chi vuol contare qualcosa. Lungo stivale con tacco basso e salentino. Lungo stivale assediato da libertà una volta marca Nike e una volta marca Nato. Lungo stivale da calcio in culo chiamato Italia. Bello e particolare. Un oggetto strano e senza prospettive. Un affare oblungo che funziona per metà come le sveglie cinesi. Una bomba pronta ad esplodere in un fragoroso niente o in una domenica di grande Calcio, di scommesse o di tutte e due. Intorno quasi tutto mare (ma il mare è un fatto immaginativo) e qualche barcone: ovvero "atto unico per clanDestino". Tre bombole del gas a Brindisi ci fanno sentire (redi)vivi. Accovacciarsi in questo piccolo crogiuolo dove riposo e mi disarmo. Piccola sconfitta ogni giorno. Pazientemente mi costruisco intorno il tomo. Eudaimonico. Sono trascorse migliaia di lune ed altri, con la stessa attenzione (anzi maggiore), hanno cercato il cambiamento. La scuola salernitana, le donne non magistre chine sul Kitab. I traduttori e gli scrittori di libri con sacra pazienza interpertano e leggono l'infinita sapienza araba, i falâsifa, e la mistica ebraica ridonandoci alla vita. Nani che si arrampicano per salire sulle spalle di giganti persi nei secoli. Qui ora un rogo sta bruciando ogni cosa con un silenzio assordante che non dona pace. Un immenso falò fatto di un Sistema liquefatto. Di un Potere che agisce in ogni direzione. Della Burocrazia che vince sempre. Degli avvisi di garanzia recapitati e di quelli non spediti. Se uno guarda in prospettiva può solo ipotizzare che una Fine (meglio se LA Fine), è ormai prossima. Forse è un riavvio (e in tal caso il mio augurio per un futuro interessante va ai posteri). Forse è la formattazione del PDL. Che poi in fin dei conti uno può decidere anche di non esserci. C'è solo in gioco l'ultima proiezione di questo spettacolo non edificante nella sua immensa pochezza. È una questione di priorità. Voler vedere i tanti errori di copione. Le battute che non fanno ridere. Quelle che mancano. Una Commedia infelice. C'è scelta. Cristo! Si! Per una volta c'è scelta. Puoi staccare la spina e vaffanculo. In un lampo l'oltretomba. Metti un paio di firmette, spunti l'informativa sulla privacy per il trattamento dei dati personali e dici basta prima del tempo. Non ti costa nulla, anzi risparmi - lo giuro! Ti perdi l'ultima proiezione e quelle quattro persone in croce, fisse a guardare lo schermo con la bocca spalancata mentre sorseggiano una bevanda che, se assunta con regolarità, prevedibilmente ostruirà le loro arterie tra trent'anni. Mangiano merda prodotta dall'altro capo del mondo da qualche disgraziato che non ha il diritto nemmeno di respirare. Indossano capi d'abbigliamento con cui cercano di tenersi in posa per non cadere. Puoi dire basta a tutto questo. Puoi chiamarti fuori
...ma in fin dei conti per andare dove?

Commenti

  1. ..da nessuna parte. Tanto vale restare e smettere di sperare in qualsiasi cosa. Io ho smesso già da un po'.

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  2. A me piace andare e a volte mi ha anche aiutato tanto, è che all'andare deve seguire un tornare. Dove? Non credo sia importante.

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