Solo qualche stagione dopo.

Ti ricordi quella volta, in quel posto sperduto? Che a tornarci di nuovo mi perderei di certo. Tra quelle case di mattoni sporchi, grigi, consunti e quella vecchia stanca che dormiva già ed erano le 19. Unica sopravvissuta. Mangiammo qualcosa e bevemmo, e poi ancora bevemmo. Quando uscimmo fuori mi venne incontro un gatto ed io dissi: "un gatto col maglione ed io" - grossissimi 'miao'. E poi ridemmo come se non ci preoccupasse il domani e le partenze.
Quando ce ne andammo pensai che tutto fosse tremendamente perfetto, che qualsiasi istante successivo avrebbe potuto rovinare tutto. Uscire dal bosco, lasciare quelle case scheletriche, ci avrebbe ridato alla post-modernità. E non avremmo creduto più in nulla, nemmeno in noi due. C'era anche una Luna gigantesca che ci guardava. Era un regalo. Qualche stagione dopo tu mi guardasti senza un cenno, senza un sorriso. Qualche stagione dopo smise anche di piovere e ti chiamai ma non ti girasti nemmeno. A terra le foglie erano un tappeto. Tutto tornava a funzionare, tutto soffiava nella direzione giusta e le vele erano tese per spingerti lontana verso i tuoi sogni di sempre. Era tutto tragicamente perfetto nel tuo film e mancava solo la mia comparsa, il mio cameo.
Ma il pubblico mi attese invano
ed il clown Pagliacci non entrò mai in scena.

Commenti

  1. Uscire dal bosco e smettere di credere alle fate.

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  2. A me invece vien da dire : uscire dal bosco se proprio si deve , ma continuare a credere nelle fate ... ( Ste )

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  3. L'importante è che ci sia il tappeto rosso dell'autunno ad attutiro il dolore, passo dopo passo.

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