Cosa è stato? ( stream of consciousness III)


Prendiamoci la mano sulla sponda di questo fiume, ora che non riesco ad incatenare le parole, a renderle stabili nei versi, nella metrica; scorrono veloci come questo rivo che ora si perde e domani no. Dalla valle, nel suo letto, corre dunque verso il cielo, in quello specchio celeste ed oscuro che custodisce galassie e sogni spalancati. “Perché siamo qui? Avremo almeno un domani?
     (Nessun domani. Nessun domani amore mio)
Ipnotizzati da questo lento scorrere, intorno a noi crollano muri e pezzi di cielo. Provi a parlarmi ed io non capisco, provi a parlarmi ma la tua voce ed i tuoi gesti sembrano un idioma venuto da una galassia lontanissima che non esiste (o che non riesco a sognare). “Per questa vita ormai è andata così, conto di rifarmi nella prossima” - ti dico. Tu annuisci come se io fossi già lontano, come se ti avessi già salutata in altri tempi peggiori. Le vedove danzano macabre con il loro dolore ed un velo nero. I Saggi scendono in città e annunciano... e ridono sprezzanti!
Ode a noi, esseri inspiegabili nell'interminabile viaggio. Pulviscoli di materia, stretta a sé nel buio caos quantico dell'Universo, diventa una morsa fatta di silenzi, di parole mai dette, diventa una serie interminabile di pomeriggi malinconici. Piangendo, devo solo sceglierne uno per ammazzare un nuovo giorno. Ed aspetto me stesso sull'uscio, aspetto che io ritorni. Sono in pensiero.
Intanto un crepitio.
Un singhiozzo soffocato.
Un eco dalla strada si fa prima bagliore e poi terrore:
Cosa è stato?

Commenti

  1. ...è il barone rampante, su di uno dei suoi alberi ti spia e tace. Passi nel suo territorio e lui quatto te lo lascia fare, ma non ti stacca gli occhi di dosso e tace. Fidati, è lui.

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