La vita che vanta il maggior numero di imitazioni


Oggi camminando in centro sotto il porticato lungo, quello che di notte era sempre inspiegabilmente bagnato, ho rivisto l'insegna del bar dove lavoravi e che ora non esiste più, è diventato un magazzino vuoto, ci mettono dentro i debiti e le speranze che si confidano con la polvere. Tanto il prossimo anno cambia tutto - ti dicevano - tanto ci pensa il Presidente! "Nessuna recessione...garantire la stabilità...". I telegiornali sempre uguali che ci stordivano, li ricordi? Ti prendevano in giro ma non potevo dirtelo, non potevo convincerti se ancora eri elettrice, se ancora eri convinta che poteva assumerti in regola. Ed ora che non fai più caffè ad ottanta centesimi, ora che il proprietario non ti guarda più il culo mentre lavori, io mi chiedo dove tu sia finita, in quale catena, se ti dai ancora o se invece ti accontenti di quattro mura buone, come le mie che non andavano mai bene, da dove l'alba compariva sempre troppo tardi per guardarla dalle persiane vicino l'armadio. L'edilizia popolare ci stordiva, come il profumo dello smog nelle narici, come il vino della Coop e il cielo democratico, nero. Non sentivamo più niente, né dentro né fuori. Ripensavo agli ultimi tramonti di luglio, prima dell'orrore, mentre guardavo uscire la gente dalla stazione e sembravano tutti marciare con buste, borse e la Settimana Enigmistica. Io ero sorpreso. Tu mi dicevi che girati l'angolo volavano via, come gli aerei e che noi però non potevamo vederli.
“Beata te che ancora sogni” - ti dicevo.

Commenti

  1. Scrivi molto bene davvero...Con quell'amarezza e verità che stordisce e impedisce fose di commentarti come meriteresti.
    Ci sono cose talmente belle e vere che non puoi fare altro che sorridere e sospirare.

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  2. Ho letto che dove studi tu, è l'unica Università che si distingua in Italia e ci credo : con dei cervelli come il tuo!
    Non ti trovavo più,ora ti metto nel blogger, così saprò quando posti.
    Cristiana

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  3. Ti ringrazio Nicole. Un famoso film titolava: "non ci resta che piangere".. Che sia veramente così, oggi come oggi?
    Grazie per essere passata e per aver commentato. Buona giornata..

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  4. Ma sei Vasco Brondi?

    (domanda che sottende un complimento visto che a me, dopotutto, Brondi piace sempre)

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  5. Vi ringrazio!

    No non sono Vasco Brondi, che piace anche a me tra l'altro, ma vorrei essere un misto tra De André, Piero Ciampi, Ian Curtis, Giovanni Lindo Ferretti ai tempi dei CCCP e Branduardi, se fosse possibile!!

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  6. Un bel post. Nostalgico.

    Un abbraccio

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  7. Ormai l'orma dei tuoi post la ri-conosco. Mi piace sempre. Mi lasci addosso quella tristezza che oggi "c'avanza"... Ciao

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  8. Mi sto affezionando, a quella Lei. I compagni del nostro viaggio raccontati con i nostri occhi appaiono sempre splendidi. Sarà che siamo noi, il filtro perfetto.
    E io adoro le stazioni, ne subisco il fascino.
    Un abbraccio

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  9. Quanto dici bene Irene, siamo il film perfetto. Grazie per essere passata di qui.

    Grazie Maraptica!

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  10. ciao Guido,
    anche tu hai un bellissimo blog, grazie per la visita dalle mie parti, saluti.

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